Se non si fosse ancora capito, sono innamorato di questo Samyang: ogni volta che lo prendo in mano e lo uso sorrido, e il sorriso si allarga ancor di più se penso a quanto l’ho pagato: 290€, ma il prezzo fluttua e a volte si trova anche a 270€.
Mi piacciono gli obiettivi luminosi, e un 85mm f/1.4 su full frame è decisamente un bell’andare.
Dicono che questo Samyang sia un’alternativa al Canon 85mm f/1.8: io credo faccia più categoria a sé. Sono nella stessa fascia di prezzo (anzi, il Canon costa di più), ma sono due obiettivi molto diversi: posso dirlo perché li ho avuti tutti e due (vedi storia poche righe sotto). Anticipo che ho venduto il Canon e preso il Samyang.
Questa recensione non contiene foto a mattoni o test sulla nitidezza, ma solo esempi reali. Non è nemmeno una recensione molto tecnica: è semplicemente il mio (soddisfatto) resoconto dopo poco più di sette mesi di utilizzo reale. Contiene tante foto, fatte sia per passione che per lavoro.
Prima della recensione vera e propria, velocemente i pro e contro.
PRO
CONTRO
Non metto la messa a fuoco manuale e la mancanza di chip tra i contro, perché non sono contro ma caratteristiche di costruzione. Comprare un obiettivo manuale e lamentarsi che è manuale mi sembra piuttosto ridicolo.
Avevo il Canon 85mm f/1.8.
Gran lente, autofocus spettacolare, ci ho fatto alcune foto che mi piacciono molto (come questa, questa, o questa), ma i diaframmi mi piacciono aperti più che si può e il Samyang mi aveva sempre intrigato, dato il prezzo elevato del Canon 1.2.
Ad attirarmi erano, a parte la luminosità, le recensioni che parlavano benissimo di questa lente, la costruzione, il prezzo (ridicolo per la qualità, l’ho pagata 290€).
A farmici pensare bene erano invece l’incognita “controllo qualità” Samyang (metto le virgolette in virtù della mia pessima esperienza col 35mm f/1.4), la messa a fuoco solo manuale senza chip (ho sempre avuto obiettivi manuali, ma questo sarebbe stato il primo senza chip di conferma AF e un 85mm f/1.4 su full frame non è esattamente l’obiettivo più facile del mondo da focheggiare), e la minima distanza di messa a fuoco dichiarata di 1 metro (contro gli ottimi 85cm del Canon 1.8).
Dirai: compralo e tieniti anche il Canon per sicurezza.
Non potevo, perché avevo appena aperto la partita Iva e non avevo soldi da buttare, perciò era uno o l’altro.
Ho fatto finta (con me stesso) di pensarci per un po’, ma sapevo da subito che l’avrei preso, un po’ perché in casi come questi bisogna fidarsi anche dell’istinto, un po’ perché comunque mi fido delle mia abilità di “focheggiatore manuale”.
Ho venduto il Canon + polarizzatore e, senza aggiungere un euro, ho ordinato il Samyang.
Appena aperto la scatola, la prima bella “sorpresa” (metto le virgolette perché lo sapevo già): ci sono un paraluce che funziona (con Canon lo devi pagare a parte) e un sacchettino di simil-velluto.
Preso in mano l’obiettivo, si notano subito due cose: volevo vedere subito la lente frontale (sono un feticista delle lenti grandi), e per farlo ho dovuto togliere il tappo. Che fa schifo.
Solo due mini clip laterali scomode da azionare, e il tappo se non lo monti con attenzione rischia di graffiare la lente e rimanere incastrato male (e quindi cadere). Avrei preferito un tappo decente (quello non lo è) al posto del sacchettino di velluto finto. Nota doverosa: ho comprato l’obiettivo su Amazon, dove un altro recensore loda il tappo, evidentemente diverso dal mio: mi sa che è questione di fortuna.
Il tappo posteriore, se montato sullo Zuiko 55mm f/1.2 con adattatore di Adriano Lolli (qualità fuori discussione), balla molto e non si riesce a fissare: una bella scomodità se si deve cambiare lente in fretta. L’ho sostituito con uno Canon standard.
L’obiettivo, invece, è bellissimo: lente lussuosa, ghiera di messa a fuoco esaltante (può essere esaltante una ghiera? Non lo so, ma se esiste una ghiera esaltante, sta di sicuro su questo Samyang), impressione di solidità generale eccellente. Il numero di serie è stampigliato sul retro, nella parte metallica.
Dimensioni e peso buone : 78x75mm, 539grammi.
Contrariamente a quanto capitato a molti utilizzatori e quanto capitatomi col Samyang 35, il mio esemplare ha la scala delle distanze perfettamente calibrata e l’infinito è infinito: ottimo.
La ghiera dei diaframmi (stop intero tra f/1.4 e f/2, mezzi stop fino a f/16, stop intero fino a f/22) è perfetta.
Sia su 5d Mark II che su 6d l’obiettivo, pur non essendo un peso piuma, è molto bilanciato in virtù della sua compattezza. Sulla 5d è anche molto bello esteticamente, a parer mio.
La ghiera dei diaframmi è adiacente al corpo macchina (io la preferisco lì) e quella della messa a fuoco è esattamente alla distanza giusta per le dita: usare questo Samyang è un piacere.
La qualità ottica è eccellente: il mio esemplare di Samyang ha una resa migliore del mio ex esemplare di Canon 1.8, punto.
A patto di mettere a fuoco bene la nitidezza è eccellente già da f/1.4 su tutto il fotogramma e l’immagine è pienamente usabile.
A f/2 è già vicina al top (circa a f/4), ma è ottima sempre e gli unici parametri da tenere in considerazione nella scelta del diaframma sono la profondità di campo che si vuole ottenere e le condizioni di luce in cui si scatta.
Non c’è bisogno di pensare “meglio chiudere di uno stop se no l’immagine fa cagare”. No, il Samyang 85mm è una gran lente e di queste cose se ne frega.
La resa che si ottiene è molto bella: non paragonabile al Canon 1.2, ma comunque suggestiva.
L’apertura f/1.4 consente foto in condizioni proibitive (la foto qui sotto è stata scattata all’interno della Basilica di San Vitale a Ravenna: f/1.4, iso 8000, 1/50).
Non sono comunque tutte rose e fiori. Senza paraluce l’obiettivo soffre molto di flare (anche diaframmando un po’), più del Canon 1.8.
Non sempre l’effetto che si ottiene è brutto, ma è un fattore da tenere molto in considerazione. Personalmente non amo granché i paraluce e tendo a tenerli sempre smontati, perciò è un po’ una scocciatura.
L’altro difetto spesso molto visibile è la forte presenza di aberrazioni cromatiche, specie a tutta apertura (ma non solo).
La minima distanza di messa a fuoco mi preoccupava molto quando l’ho comprato, ma nell’uso pratico è un difetto che raramente rilevo. A 1 metro non si possono fare ritratti strettissimi (ma croppare con le fotocamere di oggi non è un problema) e certamente non close-up, ma chi compra quest’obiettivo per fare macro?
Nota importante: se usate il vetrino di messa a fuoco originale (Eg-e su 5d Mk II, Eg-e II su 6d) la messa a fuoco manuale è IMPOSSIBILE con diaframmi più aperti di f/2.8 (provate con qualsiasi obiettivo, non si vede nessuna differenza né di luminosità nel mirino né di pdc da f/2.8 in poi): dovete sostituirlo col Canon Eg-s (una quarantina di euro circa su Amazon).
Si può fare su 5d Mark II e su 6d, ma non su 5d Mark III: non so quale pdc garantisca il vetrino non sostituibile della III, non avendola mai provata.
Sul web è pieno di gente che dice che la messa a fuoco manuale è impossibile: non è vero. Cioè, è vero col vetro di messa a fuoco originale.
Politica deprecabile da parte di Canon che nemmeno sui prodotti di fascia alta lo consegna non dico di default assieme alla macchina, ma non dà nemmeno la possibilità di scegliere quale montare in anticipo.
Morale: chi come me usa principalmente obiettivi luminosi e manuali è costretto a montare subito l’eg-s e lasciare l’eg-e inutilizzato (e praticamente irrivendibile).
Ciò detto, a patto di montare il vetrino corretto la messa a fuoco con questo Samyang è un vero piacere. La ghiera del Canon 1.8 non è malaccio, ma qui siamo su un altro pianeta. Zero gioco e una scorrevolezza burrosa garantiscono massima precisione anche se la corsa totale è solo circa 140°.
Il Samyang non ha nemmeno il chip per la conferma del fuoco (di conseguenza negli exif non viene registrato il valore del diaframma, non che ne me freghi qualcosa): all’inizio è strano, ma ci si fa l’abitudine e, anzi, si è anche un po’ più liberi nella composizione perché con lo Zuiko a volte inconsciamente tendo a comporre col soggetto al centro solo per la conferma del fuoco.
Certo, a f/1.4 è comunque facile sbagliare anche di pochissimo il punto di fuoco, come nella foto qui sotto (che pure mi piace) (qui dimensioni originali).
Lo sfocato è spettacolare: a f/1.4 lo sfondo si scioglie perfettamente. È molto cremoso ed è diverso da quello dello Zuiko 55mm f/1.2, perciò quando voglio qualcosa di “normale” (certo è sempre una bella normalità!) prendo il Samyang, se invece mi sento più vintage vado di Zuiko.
Sono di parte perché 85mm è la mia focale preferita, non solo per i ritratti. Ma questo Samyang mi piace davvero.
Non ha niente di “speciale” come lo Zuiko 55mm f/1.2 o il Canon 85mm f/1.2, semplicemente fa quello che deve fare, e lo fa molto bene.
Poche sorprese, solo il suo bokeh perfetto e la giusta nitidezza.
Anche a distanza ravvicinata la distorsione del volto è molto limitata e le proporzioni rimangono piuttosto naturali, così come il campo di ripresa: ecco perché 85mm è una focale che mi piace molto. Anche la distanza che si mantiene nelle sessioni di scatto è quella giusta, a metà tra l’invadenza dei 35mm e dei 50mm (coi quali non tutti i soggetti si sentono a loro agio) e la freddezza lontana di, che so, un 200mm.
Guarda questa foto in dimensioni originali: è stata scattata a f/1.4. Direi che la nitidezza non manca, così come lo stacco dei piani.
In tanti dicono che è impossibile scattare foto ai bambini con la messa a fuoco manuale, di chiudere almeno a f/4, e bla bla bla. Io dico che una volta c’erano solo obiettivi manuali e le foto si facevano comunque: forse le cose impossibili stanno più nella nostra testa.
Alla fine si tratta di scattare foto, non certo di progettare astronavi.
Non sono un paesaggista classico. Non sono neanche un paesaggista. Mi piacciono molto i paesaggi con zone a fuoco e zone fuori fuoco, e questo obiettivo è perfetto per questo stile.
Due paesaggi più classici: spulciando le foto fatte con questo obiettivo mi sono reso conto che non ho praticamente paesaggi tradizionali. Sarà che quando monto il Samyang sono spinto inesorabilmente a impostare f/1.4, ma se devo fare cose classiche le faccio col Sigma 24-105 o con lo Zuiko 55 1.2.
Se non si fosse capito, ma spero di sì, sono veramente contento di questo obiettivo. Se cerchi una lente luminosa, di qualità, a poco prezzo, e se non hai problemi con messa a fuoco e diaframmi manuali, questa è un no-brainer.
Dato il prezzo relativamente esiguo e il peso abbastanza leggero, può essere presa anche come muletto del Canon 1.2 per quando non si ha voglia di portare in giro la bestia.
Con un po’ di creatività permette di realizzare scatti non alla portata di obiettivi ben più costosi e blasonati tipo 24-70, eccetera.
Ovviamente la versatilità non è il suo cavallo di battaglia, ma neppure lo vuole essere: chi prende un 85mm fisso superluminoso e per di più totalmente manuale aspettandosi che sia versatile?
Ah, e il tutto per meno di 300 euro.
Nessuno spero. Questo obiettivo è una piccola gemma. L’unica cosa di cui avrei “paura” è il cosiddetto controllo qualità Samyang.
Il mio esemplare è ottimo e ha perfino la scala delle distanze ben calibrata, altri non hanno avuto la stessa fortuna (ma la grande maggioranza dei pareri in rete è positiva). Io stesso ho avuto una pessima avventura col Samyang 35mm. Anche il fatto che alcuni esemplari abbiano un tappo e altri un altro… Boh. Saranno piccolezze, certo, ma intanto il mio tappo fa pena.
Ok fine parte lamentosa.
Non sono di quelli che prendono un obiettivo f/1.4 e scattano a f/2.8 e una volta all’anno a f/1.4. Semmai, viceversa. Questo Samyang fa assolutamente per me e, se hai gusti simili e non hai paura del fuoco manuale, lo consiglio fortemente.
Per vedere tutte le mie foto scattate col Samyang 85mm clicca qui (ci sono anche quelle scattate dopo questa recensione aggiornate in automatico).
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Complimenti. Bellissimo articolo e bellissime foto.
Sto valutando di prendere questo obbiettivo per fotografare motociclette in studio (in realtà in officina)… penso che possa dare un bello stacco ed un minimo di contributo artistico.
Grazie
Grazie 🙂 L’unica cosa è che se deve fotografare particolari, la distanza minima di messa a fuoco è un po’ limitativa, ma si può sempre croppare.
-Matteo
Ciao, mi interessa moltissimo questa lente, e la vorrei usare con la mia nuova Fuji X-T20. Che ne pensi? il phocus peaking funzionerà ugualmente anche se si mette a fuoco solo manualmente vero? grazie. Ottima recensione!! 🙂
Ciao grazie!
Si il focus peaking funziona!
Grazie mille!! 🙂 a parte Amazon, hai consigli sul negozio (italiano) per l’acquisto?
Scusami il ritardo infinito (probabilmente l’avrai già comprato), ma sto rifacendo il sito e ho qualche casino, non mi è arrivata la notifica del commento! Io ho comprato da Galaxia store. Amazon per ragioni personali/etiche cerco di evitarlo il più possibile, anche se probabilmente anche galaxia store farà qualche malghino per avere i prezzi così bassi. Gli ultimi acquisti che ho fatto li ho fatti in negozi fisici e non me ne sono pentito.
-Matteo