Probabilmente molti di questi libri li ho letti a febbraio.
Dopo aver letto questo articolo fantastico sul fotografo Garry Winogrand ho deciso di applicare la sua filosofia sia alle foto, sia ai libri, sia a quello che scrivo, ovvero aspettare prima di riguardarli: lui scattava un sacco di foto, e le rivedeva dopo mesi, o anni. Un po’ estremo, ma efficace: io che non sono al suo livello mi accontento di aspettare massimo un paio di settimane.
In questo mese mi si è rotto, per la seconda volta, il mio e-reader (Sony T2): ho letto un po’ di libri cartacei che avevo in casa, ma mai come in questi casi apprezzo la bellezza della lettura elettronica. Me l’hanno riparato in garanzia, ma dopo due giorni non andava di nuovo e ho preso un Kobo Aura, che va benissimo.
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Paris Mon Amour
Jean-Claude Gautrand (a cura di)
Amo i libri della Taschen, amo Parigi, non c’è motivo per cui non mi debba piacere un libro in formato 25×33 con 233 fotografie parigine in bianco e nero scattate da alcuni dei fotografi migliori della storia. Venduto a 9,99€.
Bella l’introduzione sul rapporto tra Parigi e la fotografia, peccato sia in italiano (ok), spagnolo e portoghese (avrei preferito italiano, francese, inglese).
Fight Club
Chuck Palahniuk
When you travel a lot, you learn to pack the same for every trip.
Then you’re trapped in your lovely nest, and the things you used to own, now they own you.
“We are the middle children of history, raised by television to believe that someday we’ll be millionaires and movie stars and rock stars, but we won’t. And we’re just learning this fact,” Tyler said. “So don’t fuck with us.”
L’ultimo libro letto prima che mi si rompesse l’e-reader. Bellissimo.
Lettere a Lucilio
Seneca
Credimi, fa di più chi sembra che non faccia niente.
Sono più le cose che ci spaventano di quelle che ci minacciano effettivamente.
Non sono un esperto di filosofia, ma questo è uno di quei libri che, a meno che tu non lo legga col prosciutto sugli occhi, ti fa riflettere tanto.
It Wasn’t Pretty, Folks, but Didn’t We Have Fun?: Esquire in the Sixties
Carol Polsgrove
Hayes did not care what reader surveys said people wanted to see in his magazine; he would give them what they didn’t expect to see.
Ho recensito per esteso questo libro in Un ragazzo del ’91 legge un libro del ’95 su una rivista degli anni ’60. In due parole: lettura consigliatissima.
Mestieri di scrittori
Daria Galateria
… Celine scrisse: “I procedimenti d’introspezione raccomandati dai greci (“conosci te stesso”) sono falsi. Sono gli shock della vita che producono in noi cose inattese.
(su Bukowski) “Sai”, aveva detto a un amico proprio prima della conferenza — era terreo e aveva vomitato due volte — “è più facile lavorare in fabbrica. Là non c’è pressione.”
Ogni tanto mi viene il dubbio di cercare un lavoro part-time da affiancare a quello di fotografo. Poi mi passa, ma questo libro è uno di quelli che che lo fomentano.
Matteo